La perdita dell’udito può comportare frustrazioni e stress. Le frustrazioni legate alla perdita dell’udito possono quindi avere un impatto sulla nostra salute mentale. Negli ultimi anni, un numero crescente di ricerche hanno messo in evidenzia un collegamento diretto tra la salute emotiva e la perdita dell’udito. Per questo noi di Hearing Like Me abbiamo deciso di intervistare la dottoressa Lilianna Piccinini per conoscere il punto di vista di un audiologa su questi argomenti.
Vi chiederete come la perdita dell’udito sia collegata alle nostre emozioni e al nostro benessere psicologico. Che ci crediate o no, in realtà le due cose sono più collegate di quanto si possa pensare. Hearing Like Me ha chiesto alla dottoressa Piccinini quali sono i modi in cui l’ipoacusia ha un impatto sulla salute mentale. Quello che emerge è che la perdita dell’udito può avere un impatto drammatico sul modo in cui si interagisce con gli altri e si vive la vita: questo cambiamento nelle abitudini e nello stile di vita può mettere bambini e adulti a maggior rischio di sviluppare ansia e depressione.
“Nel nostro studio vediamo ogni giorno pazienti che non sono in grado di godersi pienamente la vita e iniziano lentamente a isolarsi da tutti”, ha dichiarato la dottoressa.
“La gestione delle sfide che si incontrano nel proprio percorso di perdita dell’udito è unica per ogni persona. Ci sono una miriade di fattori in gioco. Alcune persone possono essere più colpite di altre. Poiché l’ipoacusia cambia il modo in cui interagiamo con il mondo, ci sono molti fattori di stress che ne derivano. Cerchiamo costantemente di adattarci all’ambiente in cui ci troviamo, che di solito è un mondo di normoudenti. Quando non riusciamo a comunicare o a capire in modo efficace, o quando gli altri non riescono ad adattarsi alle nostre esigenze o al nostro linguaggio, questo può creare stress e frustrazione comprensibili, portando a sentimenti di maggiore ansia, depressione, tristezza, solitudine e desiderio di isolarsi socialmente per evitare di dover affrontare situazioni difficili.”
“La ricerca sulle aree della salute mentale e della salute uditiva si evolve giorno dopo giorno. Per esempio, questa è un’area di ricerca su cui mi sono concentrata molto durante i miei studi di psicologia. In particolare, nella mia tesi di laurea ho esaminato le Esperienze Infantili Avverse e i traumi tra le persone sorde e ipoudenti. I risultati hanno presentato una forte evidenza del fatto che gli individui con problemi di udito sperimentano in effetti tassi più elevati di traumi e avversità. Questo può indubbiamente contribuire a diminuire lo stato di benessere emotivo generale.”
La dottoressa Piccinini ha anche citato uno studio condotto dalla John Hopkins, secondo il quale la perdita dell’udito medio-lieve è associata a un rischio doppio di sviluppare la demenza. Le persone con una perdita uditiva grave invece affrontano un rischio che è addirittura cinque volte superiore.
Per le persone affette da ipoacusia che decidono di rivolgersi ad un Audioprotesista, quest’ultimo è di solito la figura di riferimento in grado di guidarle e fornire tutta una serie di consigli su come convivere con questa condizione. Per questo motivo, gli Audioprotesisti svolgono un ruolo fondamentale come guida e sostegno per i pazienti, aiutandoli ad affrontare le sfide uditive che l’ipoacusia pone ogni giorno e le implicazioni per la salute mentale che ne derivano.